Quanto è importante monitorare e quantificare i nostri progressi? È una cosa realmente necessaria? E soprattutto cosa bisogna misurare? Basta pesarsi ogni mattina per capire se stiamo andando nella giusta direzione?
In questo articolo cercherò di rispondere alla domanda che da secoli affligge l’umanità… le misure contano?
Quando si intraprende un percorso di allenamento e si procede verso un obiettivo è molto importante monitorare per capire se si sta andando nella direzione giusta, se gli allenamenti stanno dando i loro risultati e se si stanno raggiungendo i propri obiettivi. Ed eventualmente correggere il tiro.
È vero che spesso per essere felici basta vedersi belli o poter godere delle belle sensazioni che l’allenamento ci regala. Me è anche vero che se siamo pessimisti o di cattivo umore non ci piaceremo mai e durante la nostra routine daremo peso a tutte le sensazioni negative che avvertiremo.
Quindi dobbiamo trovare qualcosa di oggettivo e di misurabile, che possa dirci con chiarezza come sta andando il nostro percorso.
Prima di stabilire quale sia lo strumento migliore da utilizzare, dobbiamo capire cosa vogliamo misurare.
A meno che per agonismo non si debba rientrare in una determinata categoria, il peso “nudo e crudo” è un parametro, che può essere utile, ma che non ci dice realmente molto.
Quello che ci interessa sapere è la nostra percentuale di massa magra e massa grassa e capire, in funzione della variazione di peso, quale delle due stia diminuendo o aumentando.
Per fare un esempio, potremmo ritrovarci a perdere peso sulla bilancia ma avere una percentuale di massa grassa maggiore.
Prendendo alcuni riferimenti, per rientrare all’interno di buoni parametri al livello estetico e salutistico:
Se invece desideriamo un rapporto ottimale ed un fisico più o meno asciutto dovremmo abbassare leggermente la percentuale.
Entriamo nel nocciolo di questa guida e vediamo i mezzi più efficaci per misurare i tuoi progressi e poter raccogliere i dati sul tuo percorso, senza commettere errori!
Tra i metodi più efficaci per sapere le percentuali di massa grassa e massa magra ci sono la bioimpedenziometria e la misurazione delle pliche.
Ma li citiamo solo ad onor di cronaca, perché, a meno che tu non sia seguito da un nutrizionista o un professionista, sono metodi che non possiamo replicare a casa e per cui servono attrezzature specifiche.
Torniamo a parlare di peso perché è sicuramente la misurazione più facile da fare. Tutti abbiamo una bilancia a casa, anche se molto spesso diventa la nostra acerrima nemica.
Come abbiamo detto prima però, la bilancia non ci dice con esattezza la qualità del
nostro peso e dei nostri cambiamenti.
Non segnala quanta massa magra abbiamo acquisito o quanta massa grassa abbiamo perso.
Per cui facciamo attenzione a non scoraggiarci troppo dai risultati perché il peso è soggetto a fluttuazioni che possono superare il kg in base a quanta acqua e cibo abbiamo in corpo, se abbiamo mangiato cibi che accumulano più acqua, e così via.
Valutiamo piuttosto l’andamento periodico senza fare affidamento sulle tabelle che si trovano in giro perché la maggior parte delle volte sono frutto di dati statistici.
Un ultimo consiglio: pesarsi sempre nelle stesse condizioni, cioè sempre alla stessa ora, con la stessa bilancia e chiaramente con gli stessi vestiti (in intimo o nudo sarebbe meglio).
Un’altra misurazione semplice ed economica da effettuare è quella delle circonferenze corporee.
Occorrente: un metro da sarta e sapere quali sono i punti da misurare e come misurarli.
Potremmo effettuare tante misure ma secondo me ne bastano solo 5:
Tuttavia, anche la misurazione delle circonferenze, senza la giusta contestualizzazione non ci da troppe indicazioni. Non sappiamo se i cm persi o acquisiti sono a discapito della massa grassa o magra, potremmo aumentare i cm delle gambe convinti di aver messo su muscoli ma in realtà sono cm di grasso o viceversa.
L’ultimo strumento per monitorare i nostri progressi sono le fotografie che ci danno effettivamente il quadro della situazione in quel determinato momento.
Non basta guardarsi allo specchio perché spesso la valutazione risulta alterata dal
nostro umore e da altri fattori. Le foto invece ci danno un’istantanea sul nostro corpo in quell’istante.
Se fatte bene, con le foto si apprezzano tutti i cambiamenti, confrontando il prima e il dopo delle varie parti del corpo.
Quando ci si fotografa è importante seguire delle semplici regole:
Le foto inoltre possono darci tante altre informazioni riguardo la nostra postura e su
eventuali disallineamenti tra la parte destra e sinistra del corpo.
Il mio consiglio è quello di utilizzare questi strumenti ogni 3/4 settimane per poter apprezzare in maniere più significativa i cambiamenti.
Per quanto riguarda il peso, che è quello soggetto a più fluttuazioni, nella settimana dedicata ai check possiamo pesarci per più giorni consecutivi e poi fare una media. Lo stesso discorso vale per chi ha l’abitudine a pesarsi ogni giorno, cioè prendere i dati raccolti e anziché guardare il singolo giorno fare una media settimanale.
Senti di aver appreso quali sono i mezzi migliori per poter monitorare i tuoi progressi e come ridurre al minimo gli errori?
Ora sei pronto ad iniziare a sperimentare e trasformarti in un piccolo analista raccogliendo con scrupolo tutti i dati possibili.
Non ti resta che armarti di metro, telefono e buona volontà!
PS: fallo solo se sei pronto! Le misurazioni devono migliorare e ottimizzare il nostro percorso e correggerlo all’evenienza, non devono rappresentare un esame che abbiamo paura di fallire.
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